Le Grotte di Stiffe

Le Grotte di Stiffe a San Demetrio

Se vi piacciono le passeggiate nella natura, se amate visitare luoghi insoliti o se state cercando una meta per una gita fuori porta a due passi dalla nostra struttura, le Grotte di Stiffe possono offrire un’esperienza ideale, facile e sicura, anche per i più piccoli.

Le grotte di Stiffe rappresentano uno dei fenomeni carsici più conosciuti dell’Italia centrale. Il complesso venne utilizzato sin dall’età del bronzo[1] anche se al suo interno sono stati rinvenuti resti archeoleogici risalenti a Neolitico ed Eneolitico.[1] La presenza di un corso d’acqua sotterraneo che ha dato origine al complesso ha portato, nel 1907 e per iniziativa del marchese Alfonso Cappelli,[6] alla realizzazione di una centrale idroelettrica di cui sono visibili ancora oggi alcuni resti nei pressi dell’ingresso alle cavità.[7]

Nel 1956, allo smantellamento della centrale, hanno avuto inizio le prime esplorazioni speleologiche;[6] Gli speleologi del Gruppo. Speleologico Marchigiano di Ancona dopo una prima visita effettuata già nel 1957, decisero l’anno successivo di tentare di esplorare la “Grotta di Stiffe”. Con tre ravvicinate spedizioni, Leonardo Rotini, Dario Berti ed altri, superato un sifone naturale che impediva il proseguimento oltre la “Sala dei Romani”, scoprirono nuovi enormi sviluppi inoltrandosi nel cuore dell’ipogeo. Successivamente componenti del Gruppo Speleologico Romano terminarono le esplorazioni superando cascate e passaggi molto impegnativi. A queste è poi seguito un percorso di valorizzazione del sito che ha portato all’apertura al pubblico del complesso nel 1991.[4][7] Nel 1994 un gruppo misto di speleologi aquilani e francesi è riuscito ad accedere per la prima volta alla zona inesplorata successiva alla prima cascata[1] mentre nel 1996 è stato aperto il museo di speleologia intitolato a Vincenzo Rivera.[1] Un secondo ampliamento del percorso turistico è stato realizzato nel 2007 con l’apertura ai visitatori della seconda cascata;[1] il percorso turistico è stato così portato sino alla definitiva lunghezza di circa 700 metri mentre l’estensione della parte di cavità esplorata supera il chilometro.